Speciale benessere: riflessologia plantare a Genova.
La riflessologia plantare è una delle tecniche di microstimolazione puntiforme più efficaci, molti riflessologi considerano infatti la riflessologia plantare una valida pratica complementare da affiancare alle terapie.
La riflessologia plantare è una forma di massaggio specifico che, attraverso stimoli e compressioni effettuati su localizzate e specifiche aree delle mani e piedi (le cosiddette zone riflessogene), consente di valutare, prevenire e trattare le anomalie che interferiscono sullo stato generale di benessere della persona. Il principio fondamentale è che le zone riflessogene delle mani e dei piedi corrispondono a specifici organi interni e/o ad altre parti del corpo.
Nel mio percorso di studi ho voluto approfondire questa antichissima tecnica, la riflessologia plantare fa infatti parte di quel gruppo di pratiche (spesso chiamate “terapie olistiche”) che considerano l’uomo nella sua unione di corpo, mente, emozioni e spirito. Chi, praticando costantemente, prende consapevolezza dei delicati ed infinitamente complessi rapporti che legano le varie funzioni dell’organismo non può che giungere a questa conclusione: l’essere umano è armonia.
Si ritiene che le origini della riflessologia plantare siano antichissime, dalle testimonianze archeologiche sembra infatti che i primi trattamenti terapeutici basati sul massaggio dei piedi risalgano al 5.000 a.C. e sarebbero stati effettuati in Cina e in India; in questi Paesi si adottavano tra l’altro già diversi tipi di terapia che utilizzavano la pressione delle dita per correggere i “campi di energia” dell’organismo (come fanno la digitopressione, l’agopuntura o lo shiatsu). Anche gli antichi Egizi utilizzavano una forma di riflessologia plantare, come appare persino in un affresco di una tomba di circa 4.300 anni fa, ritrovata a Saqqara, a sud del Cairo.
Quando sentire parlare di “energia” non pensate all’energia elettrica o meccanica, andando nel profondo di queste filosofie si comprende che per “energia” si intende “consapevolezza”, “informazione”, quindi il “flusso di energia” deve essere inteso come una trasmissione di consapevolezza inconscia dal corpo/mente del praticante al corpo/mente di chi riceve la pratica. Il nostro corpo ha infatti una sua consapevolezza che non corrisponde al nostro pensiero discorsivo, il nostro “io”; il corpo quindi agisce certamente sotto il controllo del pensiero cosciente ma, nel suo agire, usa la sua consapevolezza per orchestrare l’immensa rete di azioni e retro-azioni (feedback).
La riflessologia plantare venne infine introdotta in Europa a partire dagli anni ’50 e oggi viene praticata da numerosi operatori e fisioterapeuti, assieme ad altre tecniche manuali, sia diagnostiche che terapeutiche. Questa disciplina considera quindi il piede come lo specchio del corpo: il piede sinistro rappresenta quindi il lato sinistro, il piede destro il lato destro. Le varie zone della pianta del piede sono quindi “collegate” a organi come la vescica, i reni o i polmoni, mentre l’alluce è legato alla testa ed al cervello o ancora il mignolo ai seni paranasali. Una caratteristica mappa riflessologica abbina le varie parti del corpo alle micro-aree del piede.
Ho riscontrato molti vantaggi in questo tipo di pratica, che affianco spesso ad altre tecniche di massaggio quando tratto i miei pazienti, che riscontrano benefici in tempi brevi ed una immediata sensazione di benessere.